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Quanto può durare un viaggio intorno al mondo? Per Bill Cooper e sua moglie Laurel, esattamente 36 anni, o 13.140 giorni. Sono saliti sulla loro prima barca negli anni ’70, hanno percorso più di 100.000 miglia e visitato 45 paesi, avventurandosi in mare aperto e affrontando tempeste, onde alte 20 metri e venti potentissimi. Qualche giorno fa, all’età di 83 (Bill) e 82 (Laurel) anni, hanno deciso che era arrivata l’ora di tornare a casa, nel loro tranquillo paesino in Inghilterra, e di fare andare in pensione la loro terza nave.

Bill e Laurel Cooper fine del viaggio

Ma cominciamo la storia dall’inizio.

E’ il 1974, Bill ha 48 anni, un buon lavoro come broker nella City, una moglie premurosa. Potrebbe sentirsi realizzato, un uomo maturo con una brillante carriera davanti a sè.

Ma un bel giorno, Bill torna a casa in treno come tutte le sere e dice a sua moglie più o meno queste parole: chiama i miei colleghi e avvisali che io in ufficio non ci torno più, si parte per un lungo viaggio. Immaginatevi la faccia di Laurel; forse fino a quel giorno avevano parlato del loro sogno, di mollare tutto e imbarcarsi per la traversata della vita, ma chissà se pensava che sarebbe potuto diventare realtà, così, improvvisamente.

barca Bill e Laurel CooperLa coppia passerà i successivi due anni da quell’annuncio a costruire una barca. Siamo nel Kent, una terra di marinai e pescatori, e a Bill l’esperienza non manca: faceva l’ufficiale per la Marina Inglese, prima di diventare un consigliere del governo nel caotico centro della finanza di Londra.

Un ritorno al suo primo amore quindi, quello per il mare, ma anche un desiderio di libertà difficilmente conciliabile con una vita sedentaria. E’ questo che spinge i signori Cooper, due nomadi moderni, a decidere di vendere la propia casa, lasciare il ricavato ai due figli Shelley e Benedick, salutare amici e parenti e levare le ancore.

Per i primi dieci anni, i Cooper navigano nel Mediterraneo, nei Caraibi, nell’Atlantico e lungo i fiumi interni tra New York e la Florida.

Bill e Laurel Cooper anni 70

I due (anzi tre, se contiamo anche Nelson, il loro gatto marinaio con un occhio solo), passano per ogni tipo di avventura. Ricevono anche una medaglia per essere riusciti a sopravvivere al devastante uragano Alberto, nel nord delle Bermuda nel 1982, su una scialuppa di salvataggio e senza chiamare aiuto.

laurel cooperNel 1986 costruiscono una nuova barca, Hosanna, e per i successivi anni navigano nei canali di Francia, Belgio e Olanda e nel Mar Egeo. Bill e Laurel, che nel frattempo sono diventati nonni di tre nipotini, tornano di tanto in tanto a casa per Natale o per celebrare altre feste familiari.

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Nel 2005 si trasferiscono sulla loro terza e ultima barca, Faraway, che continua anche adesso ad essere la loro casa. Ma dopo qualche anno di continui stop in Inghilterra per trattamenti oculistici, Bill decide che è giunto il momento di fermarsi. “Abbiamo passato anni magnifici, ma temo di rimanere bloccato da problemi di salute. Quando avevo 78 anni”, racconta Bill “ho iniziato a pensare che tutto questo non sarebbe potuto durare per sempre; perciò io e mia moglie abbiamo costruito una barca che fosse adatta alle esigenze di due persone anziane, una barca geriatrica”. I due hanno deciso di continuare a vivere sulla “geriatric boat”, scrivere un libro e invecchiare dolcemente. E Laurel è assolutamente entusiasta. “Non abbiamo bisogno di altro. Abbiamo avuto una vita eccezionale, non la cambierei con niente al mondo. Sono così contenta se mi guardo indietro e penso a tutti i luoghi che abbiamo visitato e alle persone che abbiamo conosciuto. Siamo stati molto fortunati, ma abbiamo sempre saputo che un giorno l’avventura sarebbe finita.”

L’avventura è finita, ma i signori Cooper hanno sicuramente ancora molto da raccontare.

2 responses to “Una traversata lunga 36 anni

  1. Questa è gente che ammiro.
    Queste sono le storie che amo leggere, provando ogni volta un pizzico d’invidia per la bellezza di un’esperienza così importante, condivisa con la donna che ami. E che, credo, troppo poche persone possono permettersi di raccontare alla fine della loro vita.

    Grazie Laura per averlo condiviso.
    Marco Famà
    Fondatore di Time Lapse Italia

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